Tassazione affitti brevi: 4 idee per il reddito da locazione

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Tassazione affitti brevi: 4 idee per il reddito da locazione


Tassazione affitti brevi: conviene oppure no? È una domanda che si pongono tanti investitori, non sempre trovando la giusta risposta. Almeno fino a oggi…


Chi si occupa di case vacanze o affitti brevi, trova sempre interessante l’approfondimento fiscale sulla materia. Chi invece vuole intraprendere questa strada e provare a investire, trova nella tassazione affitti brevi forse l’aspetto più importante da approfondire e valutare.

Sappiamo bene che la tassazione in Italia ha leggi ben precise, organi a cui rispondere e non sempre gli investitori trovano agevolazioni fiscali per le loro idee. 

Tassazione affitti brevi: 4 idee per il reddito da locazione


Tassazione affitti brevi: conviene oppure no? È una domanda che si pongono tanti investitori, non sempre trovando la giusta risposta. Almeno fino a oggi…


Chi si occupa di case vacanze o affitti brevi, trova sempre interessante l’approfondimento fiscale sulla materia. Chi invece vuole intraprendere questa strada e provare a investire, trova nella tassazione affitti brevi forse l’aspetto più importante da approfondire e valutare.

Sappiamo bene che la tassazione in Italia ha leggi ben precise, organi a cui rispondere e non sempre gli investitori trovano agevolazioni fiscali per le loro idee. 

Fortunatamente la tassazione affitti brevi è diventata una materia non solo semplice ma facile da gestire anche per tutti coloro che con nella finanzia non sono propriamente addentrati.

Prima ancora di vedere da vicino come funziona la tassazione affitti brevi, facciamo un rapido ripasso e cerchiamo di analizzare in modo approfondito tutto quello che si cela dietro l’espressione “affitti brevi”.


1. Tassazione affitti brevi: ma cos’è l’affitto breve?


L’espressione “affitto breve” compare per la prima volta nel Decreto Legge 50/2017 e specifica che tutti gli affitti brevi sono tipologie di locazione, esclusivamente a uso abitativo, il suo soggiorno dell’ospite non superi i 30 giorni continuativi. Quindi quando un proprietario di casa vuole affittare un appartamento, una stanza o una casa vacanze, può farlo per non più di 30 giorni. 

Così facendo il proprietario potrà godere di tutte le numerose agevolazioni fiscali previste da questo regime di locazione. 

Con l’aumento delle piattaforme che erogano questa tipologia di affitto, pensiamo ad esempio ad Airbnb, oggi la legge e le regioni italiane si sono trovate a dover rispondere e creare leggi e normative diverse per ogni territorio. Quindi è probabile che il proprietario di un immobile in Piemonte, avrà una normativa diversa a cui rispondere rispetto a chi affitta nelle Marche. Un esempio è dato dalla tassa di soggiorno.


2. Tassazione affitti brevi: cosa dice la legge?


Il Decreto Legge 50/2017, che regola gli affitti brevi, è arrivato a chiarire dubbi e diverse domande da parte dei proprietari e degli interessanti. Prima di tutto è da sottolineare che la tassazione affitti brevi si applica solo ed esclusivamente ai soggetti fisici: quindi a tutti coloro che lavorano fuori da un’impresa andando così a escludere qualsiasi forma di società. 

La normativa poi prevedere la tassazione affitti brevi sia agevolata purché risponda a 5 condizioni:


  • Entrambe le parti del contratto, devono essere soggetti fisici;
  • Il periodo di locazione non può superare i 30 giorni;
  • Immobile abitativo: quindi no negozi, uffici e magazzini;
  • La locazione dev’essere fatta dal proprietario o da persona legittimata come un locatore;
  • La tassazione affitti brevi può esser fatta per soli 4 immobili per soggetto: oltre questo numero si parla di attività d’impresa e la tassazione agevolata decade automaticamente.


3. Tassazione affitti brevi: le agevolazioni fiscali


La tassazione affitti brevi presenta un iter burocratico assai più semplice e veloce rispetto al tradizionale contratto d’affitto, che potremmo così sintetizzare:


  • Non serve registrare il contratto d’affitto, pagare le imposte di bollo e registrazione;
  • I servizi di lavanderia, pulizia e fornitura dei servizi non presuppongono un obbligo per il proprietario di casa di essere soggetto alla legislazione che si cela dietro ad hotel e alberghi.
  • Due punti semplici a prima vista, ma che riescono a rendere questa tipologia contrattuale davvero una forma imprenditoriale allettante. Non dover registrare il contratto non solo snellisce l’iter burocratico, ma diventa allettante in termini di risparmio economico. L’imposta si aggira verso il 2% del canone di locazione, il bollo intorno ai 16€ ogni 100 righe del contratto: soldi che nessuno dovrà quindi pagare. Infine poiché l’affitto breve non viene indicato come attività imprenditoriale, non è richiesta l’apertura della partita IVA. E questo si traduce in un vantaggio economico e burocratico.


Ma come ti anticipavo, le agevolazioni fiscali non finiscono qui.

La tassazione affitti brevi decreta che il reddito del canone di locazione può esser tassato in due modalità: attraverso la dichiarazione dei redditi o usufruendo della cedolare secca.

  • Dichiarazione dei redditi: il contribuente andrà a inserire nel riquadro RB i canoni percepiti, affinché si cumulino con altri redditi per determinare l’aliquota progressiva che va dal 23% al 43%. Così i proventi su un’eventuale casa vacanze si andranno ad assimilare con tutti gli altri redditi e saranno tassati con il sistema di aliquote progressive per l’IRPEF e le addizioni locali;
  • Cedolare secca: chi sceglie questa opzione deve obbligatoriamente comunicarlo all’inquilino, compilare il modello RLI (Registrazione Locazione Immobili) e indicare la scelta fatta per la tassazione affitti brevi. Con la cedolare secca, il proprietario paga una tassa fissa, pari al 21% sui canoni che percepisce dalla locazione a breve termine, senza doverli mai inserire nella dichiarazione dei redditi. Questa soluzione è indubbiamente vantaggiosa perché si può godere del 2% di tassazione in meno rispetto all’aliquota; di contro non si potrà usufruire delle detrazioni generali.


4. Tassazione affitti brevi: la nuova forma d’investimento


Chi decide di scegliere d’investire e creare un business sugli affitti brevi, è senza alcun dubbio un imprenditore vincente: ha valutato il mercato, ha visto un’opportunità e ha saputo coglierla. Gli affitti brevi oggi occupano giovani, studenti, imprenditori e tutti coloro desiderano creare da zero un nuovo modo di fare economia, sfruttando una modalità da sempre esistita, ma che molti ignorano.

Certo non mancano gli obblighi per un proprietario, così come i doveri a cui dover rispondere. È un’attività, un lavoro a tutto tondo, fatto d’impegno, sacrifico e forza di volontà. Ma non possiamo negare che la soddisfazione che deriva da un impegno simile sia davvero notevole. 

Oltre alla tassazione affitti brevi, esistono degli obblighi burocratici che sono sempre da rispettare: prima di tutto la comunicazione tempestiva alle autorità locali delle anagrafiche degli ospiti; poi c’è il pagamento della tassa di soggiorno comunale, previsa in alcune località e diversa da regione a regione.

Entrambi gli obblighi si applicano per ogni nuovo ospite, rendendo spesso complessa la gestione soprattutto in periodi di forte affluenza, come l’estate. Senza poi dimenticare i servizi di pulizia, organizzazione e manutenzione sempre a carico del proprietario: mai essere superficiali su questi punti. Una casa, una stanza, un immobile pulito, organizzato e dotato di ogni comfort possibile, non solo farà passare un soggiorno piacevole agli ospiti, ma sarà motivo di vanto della struttura e potrà portare recensioni positive al proprietario.


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Ludovico Cianchetta Vazquez

Ludovico è famoso per aver portato in Europa il business degli affitti brevi con un metodo scalabile e accessibile anche a chi non ha grossi capitali. Intervistato da Forbes, Millionaire, Yahoo Finance e altre pubblicazioni di settore, è il fondatore di BnB Academy.

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